Al via la stagione invernale dei saldi 2014
Il 4 gennaio 2014 ha dato ufficialmente inizio alla stagione invernale dei saldi, il che dovrebbe rappresentare una buona notizia per negozianti e consumatori; ma è veramente cosi? Se da un lato è evidente un incremento della media scontistica rispetto agli anni passati (si è passati, in effetti, da una media del 20-30% nel 2013 ad un 40%, ma con picchi anche del 70%, nel 2014), dall’ altro Federmoda registra un calo delle vendite pari al 9% rispetto al 2013 e un’affluenza di clienti nei negozi pari al 4% in meno sempre rispetto al 2013.
Aldilà di percentuali, calcoli approssimativi e previsioni, tutto questo cosa significa in concreto? Che le difficoltà economiche degli italiani persistono anche in tempi di saldi e che queste difficoltà si sono acuite nell’anno 2013-2014 rispetto all’anno 2012-2013: di conseguenza l’oculatezza nello spendere rimane costante anche per i saldi invernali 2014 con una media calcolata di 90 euro di spesa massima a persona. Questa situazione non dovrebbe però spaventare consumatori e commercianti, ma dovrebbe essere un input per trovare nuove ed efficaci soluzioni al problema; proponiamone alcune. Recenti osservazioni hanno registrato una disomogeneità nella percentuale di vendita tra i centri cittadini e le periferie; motivo di tutto ciò è il turismo. Ma quale tipo di turismo? Quello straniero, in particolare russo e orientale. Questo tipo di consumatori si focalizza su beni di lusso e sui capi d’abbigliamento d’alta moda.
Questo può essere un campanello dall’allarme per i commercianti che potrebbero puntare molto su questo target di clientela, per esempio, promuovendo la vendita dei suddetti beni di primo interesse in punti frequentati abitualmente dai facoltosi turisti. Questa manovra può ovviamente bastare ad incrementare le vendite per i commercianti ma non ha un beneficio diretto sui consumatori. Per far crescere la domanda interna si possono adottare diverse strategie. Ne proponiamo solo alcune tra le più efficaci. Alla base di un buon commerciante c’è la formazione, acquisita soprattutto con l’esperienza sul campo. La crisi che ci colpisce ormai dal 2008 è stata preceduta da anni floridi per il nostro commercio interno e quindi i venditori di oggi potrebbero essere inesperti nella gestione dei negozi in tempo si crisi. Abbassare i prezzi non sempre può essere una mossa vincente, differenziarsi dai concorrenti può rappresentare un fattore di successo. Ma cosa vuol dire differenziarsi? Significa uscire dagli schemi: le promozioni dovrebbero essere più mirate per specifici target di età, consumo e interessi dei consumatori e l’utilizzo della piattaforma web per scopi di vendita e pubblicità è ancora troppo poco sfruttata nel nostro Paese. Questi sono piccoli accorgimenti che possono incrementare l’interesse all’acquisto nonostante la crisi economica italiana. Siamo ben consapevoli, però, che i commercianti hanno bisogno di aiuti economici, finanziari e legislativi per realizzare tutto ciò.
È a questo punto che non possiamo negare la necessità dell’intervento degli organi bancari, su incentivo delle Istituzioni pubbliche, nei confronti dei piccoli e medi imprenditori, per esempio dimostrando maggiore elasticità nella concessione di microcrediti per le imprese.
La stagione dei saldi 2014 non si è ancora conclusa e durerà in totale altre 6 settimane all’incirca. La speranza di tutti, ovviamente, è che la tendenza negativa registrata sulle vendite di queste prime giornate sia rovesciata. Staremo a vedere.