Le sigarette sono (quasi) bandite: un duro colpo ai fumatori
Il Parlamento Europeo si è espresso: è necessario estirpare il vizio del fumo dalle radici e per farlo urge una normativa il più possibile restrittiva affinché le sigarette siano bandite.
Il testo della nuova direttiva sul tabacco, che se sarà approvato dal Consiglio dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2015-2016, prevede che i pacchetti di sigarette siano tappezzati da immagini-shock per la maggior parte della loro superficie (almeno il 65%), anche sopra il logo della marca; inoltre saranno vietati i pacchetti con meno di venti sigarette, entro 8 anni verrà abolito l’aroma al mentolo e verranno imposte ulteriori limitazioni anche sulle sigarette elettroniche (la cui vendita non verrà però confinata nelle farmacie).
Il principale obiettivo della direttiva è quello di scoraggiare il vizio del fumo, in particolar modo fra i più giovani, i quali non compiono la scelta di adottare quest’abitudine del tutto consapevolmente, e di sradicare così quello che è considerato uno dei vizi più malsani per gli adolescenti, poiché potrebbe compromettere per sempre la loro salute.
La proposta ha immediatamente suscitato le ire di tutti i fumatori europei che non accettano di restare con le mani in mano in seguito a quella che ritengono sia una grave violazione della loro libertà di scelta e di consumo. A loro sostegno si è schierato il comitato Save The Choice, il cui slogan è proprio “Scegliere è un mio diritto” e che nasce con l’ideale di difendere le scelte, gli orientamenti e le preferenze dei cittadini dagli abusi delle istituzioni. Save The Choice ha lanciato una petizione che ha raccolto ben ventimila firme in soli quattro mesi, riscuotendo grande successo e consenso.
“Oggi tocca al tabacco, domani a quali prodotti?”, si chiede Save the Choice che in merito alla protesta precisa “lontana dall’essere un’apologia del fumo, non è nient’altro che un’energica presa di posizione a favore dell’individuo e della libertà d’impresa e consumo”.
Oltre alla grave limitazione della sfera personale questa direttiva avrebbe inoltre un duro effetto al livello economico, con riferimento alle perdite economiche che si registrerebbero nella filiera del tabacco che ora impiega 190 mila addetti.
Se, d’altro canto, è doveroso ricordare le ingenti spese sanitarie che gravano sullo stato a causa di malattie legate al fumo e gli 8,3 miliardi persi per assenteismo e pensionamenti anticipati sempre legati al consumo di tabacco, in ogni caso bisogna ricordare che non è tollerabile un’intrusione di questa portata nella sfera personale e intima che è quella della scelta individuale di consumo: si tratta di esprimere una visione di Stato che non entra nelle scelte dei propri cittadini ed è quello che Save The Choice cerca di ottenere.