“Curiosi di natura”, Darwin e la ricerca in mostra in IEO
La curiosità è il motore delle grandi scoperte: si è curiosi, si studia meglio e di più, si vuole conoscere il perché delle cose. Si brucia per il desiderio di conoscere ciò che sta alla base delle cose, i dubbi nascono e si moltiplicano, si rincorrono senza accontentarsi della prima e più semplice spiegazione.
La curiosità muove i passi dei grandi scienziati, degli economisti, dei letterati, degli artisti, dei filosofi, di tutti coloro che, ogni giorno, aggiungono qualcosa all’evolversi dell’umanità.
Una caratteristica comune nella personalità dei più grandi ricercatori e scienziati è l’inesauribile, insaziabile curiosità. Gli scienziati guardano, cercano oltre i limiti, si pongono domande continue; hanno la capacità di non fermarsi, di andare al di là delle più grandi scoperte, inseguendo le soluzioni a dubbi che, in loro, nascono spontanei e fanno parte del quotidiano esattamente come mangiare e respirare.
La curiosità, che troppo spesso viene rimproverata ai bambini e dovrebbe invece essere accolta come segno di vivacità mentale e intelligenza, è un istinto incancellabile che dà sapore alla vita, offre un senso alle cose, è motore per la voglia di studiare e approfondire. Se nascessimo senza curiosità probabilmente moriremmo molto presto, incapaci di cavarcela in un mondo che in ogni istante pone la necessità di scelte precise spinte dall’intuito, dalla razionalità, ma anche dalla capacità di lanciare occhi e ragionamenti oltre gli ostacoli. Essere curiosi ci rende migliori.
La curiosità è, per noi di IEO, uno stimolo ad andare avanti nel lavoro di ricerca e cura di malattie gravi e complesse come i tumori. Siamo curiosi: solo così possiamo porci le domande giuste al momento giusto; dobbiamo comprendere i meccanismi delle malattie, cogliere in tempo e con anticipo le evoluzioni future, intuire quali armi siano preziose e quali invece non siano destinate a dare un beneficio ai pazienti.
Perfino la gestione amministrativa di una struttura oncologica ha bisogno della curiosità, l’investimento economico deve essere efficace e mirato, senza sprechi ma anche con la capacità di anticipare i bisogni e offrire il livello più alto e moderno di cura.
Da qualche tempo, IEO ha deciso di offrire alle persone che lo frequentano (pazienti, familiari e amici di pazienti, persone che arrivano per eseguire visite o esami, scienziati di tutti i Paesi del Mondo, visitatori) l’opportunità di visitare mostre allestite all’interno dell’Istituto: l’idea nasce dalla volontà di rendere la permanenza in IEO meno complicata dal punto di vista psicologico, ma anche dalla missione, che riteniamo fondamentale, di offrire spunti di riflessione e cultura in modo piacevole e “immediato”. A disposizione di tutti. Un Centro di Ricerca e di Cura può dare a chi lo frequenta strumenti di apprendimento, di fantasia, creatività, di conoscenza, in modo che il tempo speso diventi occasione di crescita e, ci auguriamo, di serenità.
La mostra “Curiosi di natura” è un evento che IEO ha fortemente voluto: dal 14 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010 ospitiamo una versione ridotta (per ragioni di spazio) della mostra su Charles Darwin recentemente conclusa alla Rotonda della Besana di Milano.
La mostra “Curiosi di natura”, curata dal professor Telmo Pievani, punta l’attenzione sulla curiosità come motore per le più grandi scoperte scientifiche.
Charles Darwin ha rivoluzionato il pensiero scientifico mondiale, e, senza ridurre ai minimi termini la questione anzi volendo sottolineare quale sia stato il momento iniziale delle sue scoperte, l’ha fatto perché era un uomo molto curioso. Era un osservatore, aveva domande che non lasciava disperdere senza indagare: a queste domande cercava a risposta, non si accontentava e insisteva finché riusciva a trovare motivi plausibili e scientificamente spiegabili per i fenomeni della natura. Lo stesso accade ogni giorno ai ricercatori, ai medici, a tutto il personale di IEO: il segreto vero del progresso della medicina risiede nell’assomigliare a Darwin, nello sviluppare l’istinto naturale alla curiosità senza soffocarlo anzi rendendolo il vero motore del lavoro quotidiano.
La mostra conta numerosi allestimenti centrati sulla vita di Charles Darwin, sulle ricerche che l’hanno reso famoso e sulla curiosità, il più grande motore per l’evoluzione della scienza. Sono anche previsti eventi per i ragazzi delle scuole, per esempio alcuni laboratori sul DNA realizzati in collaborazione con la Fondazione Veronesi per il Progresso della Scienze, letture e presentazioni di facile e immediata comprensione che avvicineranno la ricerca alla curiosità (appunto) dei bambini.
“Curiosi di natura” è un’occasione.Possiamo condividere la nostra comune curiosità e vedere quanti progressi questo istinto fenomenale ha permesso finora, sognando magari di dare il nostro piccolo, grande contributo nel prossimo futuro.
Stefano Michelini
Direttore Generale
IEO e Istituto Cardiologico Monzino